Arrivals di Malpensa. Una valigiona a rotelle stracolma di fusi e filarini. E un largo sorriso che parte dagli occhi e arriva fino alle mani. Equipaggiata del suo entusiasmo contagioso, c’è mancato poco che Deborah Gray tenesse lì la sua prima lezione di filatura, incurante della stanchezza per quel viaggio iniziato al mattino presto nel cuore della Scozia. Solare ed esuberante, basta starle vicino per immaginarsi subito intenti a pedalare e a sgranare tra le dita un interminabile filo di Penelope.
Donna mite e materna, accanto a Deborah tutto sembra più facile: proprio come dando la mano alla mamma ci si sente tranquilli, la sua presenza induce alla calma, e non serve dire quanto ce ne sia bisogno di questi tempi. Anche il suo italiano, condito da un buffo accento d’oltremanica, costituisce un accessorio in sintonia con l’atmosfera di The Wool School. Proprio perché non è la sua prima lingua, la nostra amica ha imparato a soppesare sapientemente le parole e a formulare ogni frase con precisione, sia nel rigore formale sia nel contenuto.
Per l’appuntamento di sabato e domenica è già tutto pronto. Il magazzino trabocca di lane biellesi, d’Abruzzo, fini, ordinarie, chiare e morettate. Alcuni velli interi attendono solo di essere trasformati in filo, lo stesso che in seguito sarà usato per realizzare un maglione, un copricapo, un paio di guanti o semplicemente per formare un gomitolo di cui andare orgogliosi. Ora non ci resta che godere del piacere della filatura: per chi non lo avesse ancora fatto, c’è ancora la possibilità di mettere mano al fuso e di avere la fortuna di conoscere personalmente questa straordinaria donna del Nord.
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